BERGAMO CITTÀ: LE TRE FORTIFICAZIONI MEDIOEVALI



Bergamo è un luogo magico, da cartolina, con scorci e panorami difficili da dimenticare. Tuttavia, non tutti sanno che in città si trovano tre fortificazioni medioevali. Luoghi da cui è possibile ammirare paesaggi mozzafiato e conoscere la cultura locale, immergendosi appieno nella storia di Bergamo. Per i bergamaschi, questi sono i luoghi del cuore, mete di passeggiate domenicali con famiglia e amici ma sono anche siti ricchi di storie e aneddoti da riscoprire con occhi nuovi.

Quali sono dunque le tre fortificazioni medioevali di Bergamo città?

Il Castello di San Vigilio

Situato a 496 metri sul colle di San Vigilio, sovrasta Città Alta. È documentato alla fine del IX secolo, ma sicuramente esisteva già dall’epoca romana per la sua posizione strategica in caso di attacchi. Dalla sua sommità era infatti possibile spaziare sulla pianura sottostante e sulla catena delle Prealpi bergamasche. Un panorama spettacolare per un luogo simbolo di potere che per secoli è stato la residenza dei diversi dominatori. Nel XII secolo viene denominato Cappella, per la presenza al suo interno di una chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena, così intitolata durante l’occupazione franca. Il Castello viene poi recuperato in epoca Comunale e a partire dal Trecento viene ampliato e adeguato secondo le esigenze militari della signoria viscontea e del dominio veneziano.

I numerosi interventi

I veneziani mutarono la denominazione in Castello di San Vigilio. Nel Quattrocento viene ulteriormente ampliato e rafforzato. Realizzarono un fossato di protezione e i quattro torrioni, con cannoniere e feritoie, collegati tra loro da un muraglione di cinta, una polveriera e tre piazze con cisterna centrale. I suoi sotterranei e cunicoli – in parte percorribili – che collegano il Castello con la cinta muraria dentro il Forte di San Marco, lasciano senza fiato. Oggi è un parco pubblico che domina sulla Città Alta e Bassa, sui colli e la pianura.

La Cittadella

Fu edificata nel punto più a ovest di Bergamo (una sorta di via di fuga verso Milano), per difendersi dagli attacchi nemici e come manifestazione del grande potere dei Visconti che dominarono Bergamo dal 1331 al 1428. La Cittadella venne edificata tra il 1355 ed il 1385 sul colle di San Giovanni. Era formata da due corpi di fabbrica saldati alla precedente cinta medioevale. Quello interno era denominato Hospitium Magnum (Grande Residenza) ed era inserito nel sistema difensivo delle tredici torri che costituivano la Firma Fides (Cinta Fidata e quindi sicura). Aveva al suo interno il quartiere generale milanese, dotato di piazza d’armi, alloggiamenti per i soldati, camera fiscale, tribunale e prigioni.

La Cittadella nel presente

Oggi è una magnifica piazza di Città Alta, in cui è possibile ammirare numerose testimonianza del suo passato, come la Torre Campanella, volte e pilastri di epoca romanica, il giardino La Crotta e la Torre di Adalberto. Si tratta di una torre senza accessi al piano terra: l’unico modo per accedervi è utilizzare una scala fino alla porta che si trova a metà dell’edificio. Strano? In realtà no, La costruzione era nota come “la Torre della Fame” in cui venivano incarcerati coloro che si macchiavano del reato di evasione fiscale. Questi venivano lasciati morire di fame a meno che qualcuno non pagasse il loro debito. Nella piazza della Cittadella è possibile visitare anche il Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” e il Civico Museo Archeologico.

La Rocca

Dalla Funicolare di Città Alta si sale verso il colle di Sant’Eufemia, per raggiungere la Rocca. Una breve passeggiata che permette di ammirare una vista panoramica mozzafiato che si gode dal torrione. Sorge infatti sul colle più elevato della città, dove i Romani avevano posto il Capitolium, il tempio dedicato alle loro tre maggiori divinità: Giove, Giunone, Minerva. Oggi il complesso ospita il Museo Storico dell’Ottocento, il Parco delle Rimembranze dedicato ai caduti la Grande Guerra e l’ex Chiesa di Santa Eufemia.

Un po’ di storia

I Visconti ne completarono la costruzione entro il 1336, ulteriormente definita sotto il dominio veneziano. La grande torre d’ingresso fu trasformata in polveriera. Furono inoltre realizzati gli alloggiamenti e la Scuola dei Bombardieri a ridosso del mastio interno. La struttura si sviluppa attorno a un ampio recinto fortificato in pietra e a quattro torri. All’interno ospitava magazzini, laboratori per la riparazione di mezzi di trasporto e di pezzi di artiglieria, depositi delle polveri e una chiesetta. La Rocca divenne inutile come opera di difesa dopo la costruzione della fortificazione veneziana. Fu così che venne trasformata in casa signorile nota come “il palazzo della marchesa Rota”, per poi tornare bene pubblico nel secolo scorso.

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